Veronica Muntoni-La poesia della fotografia in bianco e nero

Veronica Muntoni Photo;

Chi è Veronica Muntoni?

Mi occupo di fotografia artistica e attualmente faccio parte di un collettivo chiamato “sa/gura” nato nel 2018, che si occupa di resistenza analogica.
Mi diplomo a Cagliari nel 2006 al Liceo Artistico Foiso Fois e proseguo in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Sassari .

Da dove nasce la tua passione per la fotografia?

Quando mi vien fatta questa domanda torna in me la solita immagine, quindi son certa della risposta, complice l’edicola che stava sotto casa, la noia della figlia unica e una marea di giornali che mia madre, più annoiata di me, continuava a comprare. Giornali che invadevano casa perché non aveva mai il coraggio di disfarsene. Ritagli e archivi di immagini che mi facevano sognare, li appendevo in camera o custodivo come fossero delle stampe originali, desideravo un giorno poter emozionare il prossimo allo stesso modo. Poi, mia madre animo sensibile amante della fotografia, non della sua storia o della tecnica, il suo amore è sempre stato rivolto alle persone e al ricordo con un amore nostalgico quasi commovente.

Cosa cerchi di trasmettere attraverso i tuoi scatti?

Cerco di trasmettere ciò che quella persona precedentemente ha deciso di regalarmi e solitamente essendo un dopo cosi’ prezioso sento necessità di doverlo condividere con altri. Il miglior modo in cui riesco a raggiunger più persone per me attualmente resta la fotografia. Un’amica affidata e generosa che non annoia mai.

Corpi nudi, parti del corpo e animali, perché queste scelte?

Principalmente uso soggetti con cui trovo una connessione speciale, storie di dolore di Leoni e Leonesse, fonte d’ispirazione per me.
Fragilità trasformate e portate quasi con orgoglio sul proprio corpo. Sono le persone che amo, quelle che… nonostante tutto sorridono più di prima e ti insegno a farlo se ancora non riesci! Gli animali li vedo come delle protezioni, adoro il legame che si instaura tra uomo e animale e il rispetto per ogni forma di creatura.
Mentalmente posso ricostruire il motivo dell’amore per i dettagli anatomici, ma non credo che riuscirei a spiegarlo come vorrei, quindi posso dire che spesso mi bastano pochi centimetri di pelle per poter immaginare una storia.

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Le tue foto sono tutte in bianco e nero: vi è un motivo particolare dietro questa scelta?

Ho sempre scattato in bianco e nero perché le immagini che archiviavo dall’età di 10 anni erano in bianco e nero.
Al liceo ricordo che il colore che consumavo maggiormente era il bianco ed il nero, in pittura e anche in accademia ho sempre fatto fatica ad usare il colore.
Aprendo il mio armadio la storia non cambia (di una noia terribile). Non sento la necessità del colore per quanto ami molti fotografi che lo utilizzano.

Da dove trai ispirazione per i tuoi scatti?

L’ ispirazione la traggo dalle persone che incontro, da fatti che accadono e che voglio fissar nella mia memoria, mai in modo esplicito o in prima persona. Un’emozione la trasformo in immagine solo grazie ad una seconda persona capace di cogliermi e donarsi. Per me non c’è regalo più bello ogni volta che mi ritrovo a post produrre e a ripensare alle ore precedenti.
L’ immagine è solo una parte di tutto quello che può regalare la fotografia. Amo i libri d’arte ma non amo la ricerca maniacale di immagini come fonte d’inspirazione, mi servo più della lettura o confidenze di chi ha voglia di raccontarsi.

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La Sardegna è fonte di ispirazione artistica per i tuoi scatti?

Non so, presumo di si! Per me è grande fonte d’ispirazione in tutto e più cresco e più mi innamoro della mia terra, le sue antiche tradizioni e i suoi riti. Più mi informo e più resto costantemente sorpresa.
Respiro Sardegna e per quanto 10 anni fa abbia desiderato spostarmi credo di aver fatto bene a restare qui. Non avrei mai retto la distanza. Lo ammetto!

Pensi che i giovani artisti che operano in Sardegna siano valorizzati nel territorio?

Quanto la valorizzazione dei giovani artisti nel territorio, senza ombra di dubbio si potrebbe far molto di più.
Attualmente credo sia stato di grande esempio l’azione del museo Nivola con l’operazione (BACK_UP) vi è stata l’acquisizione di opere di 27 artisti del territorio proprio nel periodo meno aspettato, quello durante la quarantena Covid. Ha inoltre offerto la possibilità di lavorare con una master class.

Progetti futuri?

Sto preparando un nuovo lavoro e confido di ultimarlo per una mostra che spero di presentare per questo autunno. Per il resto, continuare ad approfondire processi di fotografia alternativa e di stare serena.

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Profilo instagram: https://www.instagram.com/veronica_muntoni_photo/?hl=it

L’intervista è autentica realizzata da Sofia Caddeu.