Annalisa Salis-L’illustratrice tra Scozia e Sardegna

Chi è Annalisa Salis?

Mi chiamo Annalisa Salis, sono nata in Sardegna e da circa 12 anni mi divido tra Sardegna e Scozia. Il mio percorso di studi ufficiale non include studi artistici, comprende invece il Liceo Classico e la Facoltà di Giurisprudenza. Dopo la laurea avevo desiderio di accostarmi al settore culturale, con un interesse particolare per la tutela del patrimonio materiale e delle tradizioni. Così sono approdata in Scozia, a Edimburgo, per fare un master in Arts & Cultural Management e da lì ho avuto modo di scoprire e poi collaborare con lo Scottish International Storytelling Festival (un festival internazionale del racconto orale e delle storie tradizionali), per il quale tutt’ora lavoro.
In tutto questo percorso, la mia pratica artistica mi ha costantemente accompagnato e la mia formazione si è sviluppata negli anni prevalentemente come auto-didatta, attraverso la sperimentazione con tecniche e materiali, nonché il confronto con altri artisti.

Come hai capito quale fosse la tua forma espressiva artistica?

Non credo di aver mai fatto una scelta consapevole al riguardo. La passione per il disegno mi accompagna da sempre e si è arricchita col tempo, a volte anche a causa dello stimolo di famiglia e amici. Ad esempio, ho cominciato ad accostarmi alla tecnica dell’acquarello quando ho ricevuto una confezione di colori dai miei genitori per il mio sedicesimo compleanno…ricordo ancora le istruzioni allegate! Un’altra casualità è stata quando ho ricevuto un pennino con inchiostro liquido, materiali che uso ancora tantissimo.
La curiosità di provare cose nuove mi ha portato ad accostarmi ad altre forme espressive come la ceramica, ma anche in questo caso l’elemento del disegno tende spesso a contraddistinguere i miei lavori.

Annalisa Salis; At the balcony;

Cosa vuoi raccontare attraverso le tue illustrazioni?

Le illustrazioni che non sono legate a un testo tendono spesso a evocare la semplice bellezza della natura e di certi luoghi e situazioni quotidiane, senza voler trasmettere un messaggio in particolare.
In questi casi trovo sempre molto bello sapere cosa l’immagine racconta
all’osservatore, senza che ciò fosse la mia intenzione iniziale.
Quando invece l’immagine è legata a un testo, mi piace raccontare qualcosa che non appare nella storia. Mi sono divertita molto a realizzare l’illustrazione di una fiaba siciliana dove un gatto veniva messo a fare la guardia di un orto. Ho pensato che un gatto si fa notoriamente gli affari suoi, così l’ho ritratto nel gesto di farsi la toilette in mezzo ai cavolfiori.

Quale tecnica prediligi per la realizzazione delle illustrazioni?

Ho sempre lavorato con colori liquidi e trasparenti come gli acquarelli e gli inchiostri, usati in modo diverso a seconda degli effetti che voglio ottenere. Da qualche anno ho anche scoperto le tempere tradizionali e mi stanno appassionando, mi piace la loro consistenza e opacità e, come per gli acquarelli, mi piace il fatto di poterle riattivare con un po’ d’acqua.
Sto anche scoprendo l’utilità delle matite acquarellabili per creare effetti ulteriori. Tendo molto spesso a usare tecniche miste e in certe occasioni mi piace usare tocchi di foglia oro su carta.

Parlaci della tua collezione di illustrazioni dedicate alla Sardegna.

La Sardegna è sempre stata una fonte d’ispirazione talmente grande che mi trovo spesso a desistere dal cercare di raccontarla per immagini, preferendo invece viverla. Nel corso degli ultimi anni è però riuscita ad essere più presente nei miei lavori e mi auspico di arricchire la collezione sempre di più.
A parte il progetto “Storie di terra”, di cui parlo più avanti, i lavori più recenti sono ricollegati a ricordi personali di luoghi e incontri casuali.
In certi casi l’immaginazione e il senso di nostalgia tendono a prevalere e il confine tra realtà e sogno diventa molto labile.
Nel 2018 ho realizzato “Al balcone”, uno dei miei primi lavori con le tempere. L’illustrazione nasce da una foto che avevo fatto molti anni prima, durante una passeggiata per le vie di Castello, a Cagliari. L’illustrazione “Capre” (2020) invece è un misto di ricordo e immaginazione, legata alla passione per certi paesaggi della Sardegna e i suoi abitanti.
“Domenica da nonna” (2020) è invece completamente frutto dell’immaginazione, una Sardegna ideale con brezza estiva, tradizioni antiche e un tocco di contemporaneità’.

Annalisa Salis; Goats;

Da dove trai ispirazione per creare i tuoi lavori?

Traggo prevalentemente ispirazione dalla natura, dal mio quotidiano e dalle storie tradizionali.
Ultimamente sto trovando utile l’insegnamento di certi artisti che invitano ad aprirsi creativamente e a sperimentare con soggetti che non avremmo altrimenti considerato, come scene tratte da un film o illustrazioni basate su strane associazioni di immagini e concetti. Si tratta di esercizi che in se’ non nascono dall’ispirazione, ma che hanno risvolti pratici utilissimi al livello di affinamento della tecnica e stimolo della creatività.

Al giorno d’oggi molti illustratori si servono del digitale per creare. Hai mai pensato di utilizzare questa tecnica?

Mi ero accostata brevemente alla tecnica digitale molti anni fa, ne riconosco l’utilità e la potenzialità creativa ma non mi attrae.
Continuo ad essere affascinata dalla tangibilità, profumo e semplicità dei materiali tradizionali, nonché dalle sfide e problemi che offrono.
Certo a volte può essere frustante: usando gli inchiostri acrilici ho spesso dovuto ridipingere l’illustrazione dall’inizio a causa di un errore. Al tempo stesso è bello notare i propri progressi al riguardo, diventare sempre più padrona della tecnica e accorgersi che certi errori hanno in realtà un potenziale espressivo che porta a ulteriori sperimentazioni.
Il mio rapporto col digitale è al momento limitato alle eventuali correzioni dell’immagine scansionata al computer, e mi rendo conto che dovrei migliorare le mie competenze al riguardo per facilitarmi la vita in certe situazioni!

Parlami di uno dei tuoi lavori\progetti alla quale sei più legata.

Dovendo scegliere, direi il progetto “Storie di terra”, che ha portato alla produzione di 37 illustrazioni dedicate alle storie tradizionali della Scozia e della Sardegna. Il viaggio di ricerca attraverso le storie – in particolare quelle sarde – è stato come scoprire un tesoro nascosto.
Nello sviluppare il progetto, non mi sono limitata a fare una lista di storie sarde e scozzesi da illustrare, ma le ho scelte in funzione del loro reciproco evocarsi, intrecciandole le une alle altre, così unendo i miei attuali due mondi.
Il progetto è poi sfociato nell’omonima mostra allo Scottish Storytelling Centre di Edimburgo nel 2018 e parte dei lavori sono anche stati esibiti a Cipro nel 2019, all’ Hambis Printmaking Museum, nel villaggio di Platanisteia.
Mi piacerebbe che la prossima tappa fosse proprio la Sardegna, ma se quell’occasione dovesse presentarsi sarò forse tentata dal produrre qualcosa di nuovo.

Annalisa Salis; Domenica da nonna

Ora vivi in Scozia, quali differenze riscontri tramite il tuo lavoro rispetto alla Sardegna? 

Il cambio di luogo credo porti sempre una positiva ventata di ossigeno, che si riflette nella vita creativa e professionale sotto forma di nuovi stimoli e nuove opportunità. In questo senso Edimburgo e la Scozia mi hanno dato tanto sotto entrambi gli aspetti. Anche i risvolti pratici del trasformare ciò che era solo un hobby in qualcosa di più sono molto più semplici che in Italia: meno burocrazia, più risorse e opportunità per la produzione, la vendita e la formazione professionale.
Però la Sardegna e l’Italia restano alla base della mia identità e spero di riuscire a riattivare il dialogo e la collaborazione anche a livello artistico e professionale. Un piccolo passo è stato il fatto di prendere parte a un mercatino artistico di Natale che organizzano a Cagliari da qualche anno, è stata una bella occasione per conoscere di persona una serie di artigiane e
illustratrici sarde, conoscere le loro esperienze e scambiare utili informazioni.

Quali sono i tuoi progetti futuri tra Sardegna e Scozia?

Una commissione che porterò avanti nel 2020 è un progetto sul tema “Garden Folk Tales”,dedicato alle storie tradizionali che accompagnano i cicli delle stagioni, ambientate in Scozia.
Tra i vari progetti personali, anche nell’ottica di arricchire il mio portfolio, vorrei realizzare una serie di illustrazioni dedicate ad un’unica storia, con o senza testo. Vorrei inoltre arricchire il repertorio di immagini dedicate al cibo, con un’attenzione particolare al soggetto delle mani al lavoro: ovviamente la Sardegna e le sue tradizioni culinarie verranno ampiamente evocate!

Fonti:
L’intervista è stata realizzata interamente da Sofia Caddeu.
Le immagini sono state estrapolate dal sito web principale dell’artista.

Sito web: https://www.annalisasalis.com/
Pagina instagram: https://www.instagram.com/annalisasalis.art/?hl=en