Tellas – Street Art è unione con il paesaggio

Chi è TELLAS

Nato a Cagliari nel 1985, Fabio Schirru, in arte Tellas, inizia proprio dalla sua città natale per dare vita al suo percorso artistico.

Il suo lavoro consiste in una visione personale e intima del paesaggio che lo circonda, un processo meditativo che unisce spazio e forma.

Da dove nasce la passione per la street art?

I genitori sono agricoltori e il rapporto con il paesaggio della pianura campidanese ha un’importanza fondamentale nelle sue opere. I graffiti invece hanno rappresentato la scoperta adolescenziale delle strade, degli spazi urbani, del colore e delle forme, ma ancora di più della spontaneità del gesto artistico. Dall’infanzia rurale e dalle passeggiate in campagna all’appropriazione della città e alla scoperta di un linguaggio profondamente urbano: un passaggio che crea un mix inusuale e assolutamente personale.
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Tellas è un artista poliedrico, che spazia dal disegno alla pittura, dalle installazioni alla stampa sino ad arrivare alla produzione video.

Attualmente è considerato uno degli street artist più in vista a livello nazionale. L’artista ha infatti negli anni girato il mondo facendo conoscere la sua arte in paesi come Brasile, Asia, Stati Uniti, Europa.

Il nome Tellas nasce durante un periodo in cui l’artista sentiva un forte legame con l’isola e la sua storia;
Durante una lettura si ritrova davanti proprio questa parola “Tellas” che sta ad indicare le pietre di scarto che si vanno a creare durante la realizzazione dei nuraghi.

La Sardegna è una terra arida, secca, pietrosa. Mi piaceva il suono di questa parola, e pensavo potesse rappresentare bene la mia ricerca.
intervista a Tellas, Artribune;

IL MURO

L’artista utilizza il muro come supporto, in maniera diversa rispetto al foglio o alla tela. Il muro si lega in modo fondamentale all’opera in quanto l’artista interviene in luoghi in cui sente la necessità di raccontare qualcosa.

Negli anni la sua ricerca personale si focalizza nel rapporto tra paesaggio urbano e paesaggio naturale nei luoghi nella quale opera.
Tellas, definisce la sua arte più che Street Art, Public Art.

È un’opera di chi ci passa davanti, e che in questo modo ne usufruisce.
intervista a Tellas, Artribune;

Il Canada

Uno dei più recenti progetti dell’artista lo vede in Canada a Montreal impegnato in una collaborazione curata da MU, associazione che si occupa di arte pubblica.
L’opera, intitolata “Circles of seasons”, tema molto in portante e sulla quale l’artista lavorava da anni.
Le temperature invernali a Montreal sono particolarmente rigide, arrivando sino a -40 gradi, mentre d’estate la città si trasforma diventando verdissima e ricca di vegetazione. L’artista ha visto in questo fenomeno naturale la mutazione complessa della città che muta in base alle ciclicità delle stagioni, facendo sembrare un solo luogo due posti differenti.

L’artista ha quindi lavorato sul contrasto dei colori e delle sensazioni.
Inoltre ha deciso di tenere un vuoto nella parete, per mantenere la storia dell’edificio, lasciando un grande cerchio al centro con la trama del muro grezzo naturale originario.

"Circles of seasons"; Montreal, Canada.

TELLAS

Opere

Il lavoro a Parigi,” Immersive“

A Parigi ha lavorato per un opera realizzata in un muro di cemento armato di circa 15 metri, lavoro molto lungo e ricco di dettagli.
La commissione richiedeva l’intera parte dipinta con molteplici colori
vividi.

All’inizio ho creato un gradiente coi colori della bandiera francese, il rosso e blu. Poi ho aggiunto gialli e verdi. Siccome il palazzo è circondato dal verde, abbiamo creato delle forme che riprendono i rami degli alberi che stanno intorno. Le forme astratte, infine, danno omogeneità alla composizione,
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L’approccio dell’artista coinvolge così il tessuto urbano creando un dialogo con ciò che gli sta attorno.

“Under the city” a Cagliari

É uno dei lavori alla quale l’artista è più legato, si sviluppa nel quartiere Sant’Avendrace.

I colori scelti sono quelli del mare, azzuro e verde, per ricordare i paesaggi subacquei di Santa Gilla.

L’idea è quella di portare fuori, tra i muri grigi di Cagliari, questo ipotetica città sottomarina.

Quel lavoro ha messo a contatto l’artista con la comunità del rione e contribuito a rendere “prezioso” un angolo di Cagliari periferico.
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Progetti futuri

L’artista racconta il futuro ad “Artribune”, vedendosi come viaggiatore in cerca di nuovi luoghi da esplorare per avere nuovi stimoli nella sua ricerca e lascia al tempo il farsi del suo percorso.