Crisa-Il racconto della profonda trasformazione ambientale

Crisa.

Chi è Crisa

Federico Carta, in arte Crisa, nasce a Cagliari nel 1984.

Sin da ragazzino inizia a sperimentare con i graffiti da autodidatta e parallelamente si dedica alla pittura su tela e su materiali di recupero.

“Avevo 13 anni nel 1997 e uscivo con ‘l’amico più grande’ con abiti larghi a disegnare i muri, io firmavo crisa.db “

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Crescendo inizia a creare un legame più forte con la città, proseguendo la sua ricerca per le strade, spaziando da temi che vanno dalla natura alla metropoli.

I suoi dipinti trattano tematiche di degrado e ambientali, spesso all’interno di un contesto metropolitano reso tale dai numerosi simboli del suo immaginario poetico: antenne, lavatrici, fabbriche e palazzi e aree desolate.

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Opera di Crisa;

I suoi graffiti si trovano a Cagliari, Napoli, Bologna, Barcellona, Spalato, Lisbona, Marsiglia, Mexico City, San Cristobal, Rio de Janeiro, e, dal febbraio 2019, a Bangkok. 

Le sue opere, che interpretano perfettamente il muralismo Sardo, prevedono per la realizzazione l’utilizzo di rullo e vernice a pennello.

I motivi sono decorativi e composti da ripetizioni di segni abbinati ad un sapiente utilizzo del colore.

Bangkok; L’opera “TRACCE”

Durante il suo viaggio per il Vietnam, l’artista ha lasciato la sua “Traccia”, tramite, segni, pennellate e vari interventi in interazione con il paesaggio urbano che ha incrociato nel corso del suo viaggio.

Si è servito di macerie, cartelli stradali, baracche e luoghi desolati.

Crisa, insieme alla fotografa Noemi Didu hanno documentato il viaggio nelle tracce dell’artista Stefano Cardu; il viaggio si è tramutato poi nel lasciare “tracce” a sua volta nei posti visitati da Crisa.

“È stata una sorta di residenza artistica sulla strada”, racconta Federico. “Ho fatto piccoli interventi site specific a contatto con gli abitanti dei paesi dove sono stato, cercando di stabilire un dialogo. Lasciare dei segni senza pianificarli troppo, lasciandomi coinvolgere e ispirare da quello che avevo davanti ai miei occhi”.

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Bangkok; Tracce; Crisa.

Il lavoro è stato documentato interamente da Noemi, che ha fotografato tutti i posti in cui Crisa è intervenuto, attraverso l’ambiente, il territorio e la comunità.

Dai loro appunti di viaggio è nata una mostra, un percorso fotografico di circa settanta immagini alla quale si affianca una selezione di tele di grande formato e di mattonelle dipinte da Crisa.

L’artista racconta il viaggio come un’illuminazione e un ritorno all’infanzia.
I posti che ha visitato sono stati concretizzazione del suo immaginario pittorico. Da questo ha presto vita il lavoro “Tutto ciò che è vero”

“in quei luoghi mi sembrava quasi di essere caduto dentro un mio quadro, essermi infilato dentro i miei lavori”

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I luoghi visitati hanno permesso anche uno stimolo di mutazione dello stile trasformando il suo modo di dipingere.

Si sono create nuove forme e un modo completamente unico di lavorare in totale sinergia con l’ambiente che vedeva ogni giorno durante il viaggio.

L’espiazione poteva nascere da qualsiasi cosa: macerie viste durante una passeggiata in bicicletta, diventano tra le mani dell’artista, un’opera scomposta, prima dipinta e poi abbattuta; un muro scuro e privo di vitalità diventa un modo per utilizzare il colore bianco in contrasto per creare dei giochi di luce.

Opera di Crisa.

fonti :

https://www.pianuraurbana.it/federico-crisa-carta-lautodidatta-sardo-che-ha-cambiato-il-volto-di-molte-citta/

http://www.arte.it/calendario-arte/cagliari/mostra-tracce-asia-2562-appunti-di-viaggio-61965

https://www.sardiniapost.it/culture/il-muralismo-nomade-di-federico-crisa-tracce-di-street-art-in-vietnam-e-laos/